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Vita di Teatro - Biancalana

VITA DI TEATRO - TEATRO DI VITA

Raccontare l emozione che si prova in un palcoscenico davanti ad un pubblico presente, vivo, e vivace che giudica il tuo spettacolo bello, o brutto, ma comunque unico spettacolo rimasto al mondo senza rete !

Vedete, gli acrobati , i trapezisti e comunque anche i domatori di belve lavorano oggi con reti di protezione oppure con gabbie ben delimitate ed operatori pronti a difenderli dalle belve alle prime reazioni.

In teatro no, non è cosi. Su quel palcoscenico piccolo o grande che sia con capienza di sala ampia o ristretta, oggi nella maggior parte delle recite non esiste più neppure il famoso “suggeritore”.
Dunque per me che recito, e per chiunque decida di fare teatro, il destino è “il centro della scena “ in solitaria lotta con le sole nostre forze e capacità, sempre in attesa di quel gesto che si chiama applauso nostra garanzia del successo finale per il lavoro svolto.

Per cominciare a parlare di teatro dobbiamo risalire ai tempi dell Antica Grecia e poi transitare nei secoli per arrivare fino alla Francia del ‘700 dove le donne erano bandite dal calcare il palcoscenico.

Abbiamo vissuto dagli anni ’30 agli anni ’60 inoltrati , forse i due migliori momenti della storia del teatro italiano, là dove nei primi nasceva, apprezzato, forse mai troppo, il famoso Avanspettacolo mentre alla fine della seconda guerra mondiale, quasi agli albori degli anni  ’50,nasceva nei palcoscenici italiani la famosa “Rivista”.

Da questo tipo di spettacolo (forse non tutti lo sanno) sono arrivati con successo alle trasmissioni televisive nomi importanti come Walter Chiari, Raimondo Vianello, Sandra Mondaini, Ugo Tognazzi, Gino Bramieri, Nino Taranto fino all intramontabile Totò.
Avrete certamente notato che alcuni di essi sono passati anche al cinematografo che inzierà ad annoverare tra i suoi attori sia comici, drammatici che melodrammatici moltissimi personaggi provenienti da un indimenticabile e ormai remoto mondo del teatro italiano: eh si, mi riferisco sempre alla “Rivista”.

Ma il palcoscenico del teatro ha fornito a cinema e televisioni anche negli anni a seguire personaggi di un mondo diametralmente opposta alla risata, un  mondo di recitazione seria e drammatica che fissa nella memoria , solo per citarne alcuni,Amedeo Nazzari , Gino Cervi , Rossano Brazzi, Anna Proclemer, Emma Grammatica e tanti altri che oggi forse le nuove generazioni poco conoscono se non grazie alla visione di alcuni film degli anni ’50-’60 con bellisimi scorci in bianco e nero della  nostra stupenda Italia.

A tal proposisto riprendo una massima di una delle più grandi maschere del teatro italiano Gilberto Govi che amava dire :
“ La televisione, ed il cinematografo, mi sono utili soltanto per far conoscere meglio il mio più grande amore. Il TEATRO.”

Vorrei concludere questa mia breve, ma sentita, disquisizione sulla storia del teatro italiano precisando che, pur avendo personalmente partecipato a varie trasmissioni televisive anche nazionali, posso oggi confermare, con grande fermezza, come un puntino rosso di una telecamera puntata verso di me anche se rappresentava milioni di telespettatori , mai mi ha dato e mai potrà darmi l emozione e l adrenalina di quando il sipario ti si apre davanti , le luci del palco ti oscurano la visione della sala, facendoti, comunque, sentire la presenza ed il calore del pubblico indipendentemente dal numero di spettatori presenti in teatro .

Ah, che vita di teatro, anzi che teatro di vita !

 

Marco Biancalana