breve storia
UNIVERSITA’ DI GENOVA
Aldo Agosto - Nino Pejrone
Anno Accademico 1953-1954
Antiqui Cavalieri de la Siderea Tavola de li Dispari
Ristampa anno Accademico 2002-2003
Non si hanno notizie molto antiche degli Studi Universitari che si svolgevano nel Collegio di Genova, siamo certi però che oltre alle materie letterarie e matematiche già da tempo si insegnavano le materie del diritto.
Comunque, una vera attività universitaria in Genova si riscontra già intorno al 1470, quando mediante un ordinamento papale di Sisto IV fu deciso di deputare un Rettore ed un certo numero di dotti,i quali avevano le mansioni e la facoltà di esaminare e concedere lauree.
Tali lauree si assegnavano prima in Castelletto nella Chiesa di S. Francesco,più tardi nella Cattedrale,con investitura pubblica conferita in gran pompa e solennità: Alabardieri facevano scorta d’onore e un Mazziere recava una mazza d’argento colle insegne della Repubblica.
I cittadini Genovesi,munifici mercanti o antichi nobili,versavano nelle casse del Banco di
S. Giorgio dei capitali, col frutto dei quali venivano ingrandite le scuole pubbliche evolvendosi così anche gli studi universitari.
Si istituirono cattedre mediche a Pammatone nel 1512 grazie ai lasciti di Ettore Vernazza ; e si sviluppò lo studio delle Arti liberali e fisiche,sia della teologia cogli aiuti di Ansaldo Grimandi. Il quale a tale scopo elargì nel 1536 un ingente capitale per cui Egli ed i suoi eredi furono detti Fondatori dell’Università.
Tuttavia ancora non si poteva parlare di una Università civica vera e propria, perché i Gesuiti cercarono sempre di avere la supremazia nell’insegnamento aprendo scuole minori nel 1550, e tale supremazia ebbe il suo massimo sviluppo quando nel 1670 il Senato della Repubblica concesse loro piena facoltà di educare e concedere lauree.
Verso la metà del Secolo XVI, il Padre Paolo Balbi di tale ordine,rinunciava a tutte le sue cospicue sostanze affinché venisse costruito il Palazzo che tutt’oggi è la sede della nostra Università.
Sorse cosi Palazzo Balbi nelle vicinanze della chiesa di S. Gerolamo e del Convento dei Padri Gesuiti,in località chiamata “de roxo”.
L’opera grandiosa fu progettata da Bartolomeo Bianco ed ultimata intorno al 1640.
Soppresso nel 1773 da Papa Clemente l’ordine dei Gesuiti che avevano tenuto fino a quel tempo il governo dell’Università l’insegnamento divenne civico e sotto il controllo della Repubblica.
E’ questo un periodo eroico per la storia della Goliardia Genovese;infatti cacciati gli Austriaci nel 1746, il popolo e gli studenti dopo aver abbattuto le porte di Palazzo Balbi se ne impadronirono e vi posero la sede del nuovo Governo liberale.
Eliminate che furono le ultime influenze gesuitiche ,fu redatto un minuzioso Piano per la nuova educazione a carattere pubblico, mentre i beni dell’Università venivano donati dal Doge Gerolamo Durazzo alla Repubblica.
Furono costituite tutte le cattedre riguardanti, e gli studi filosofico-letterari,e quelli teologici e fisici.
Nel 1777, per incarico di un anonimo ,F.M.Ruzza costituì la prima cattedra di Chimica ; e nel ’84 si introdussero gli insegnamenti di Aritmetica Commerciale “comprendenti pure i diritti dell’uomo e del buon cittadino”.
In tale facoltà è degno di menzione il celebre matematico Ambrogio Multedo, membro della Commissione francese per la determinazione del Metro, e il teologo Benedetto Solari,sostenitore accanito dell’armonia fra religione e libertà.
Grazie al munifico Marchese Di Negro sorse nell’omonima Villetta un Orto botanico.
Nel 1802 riformatosi il nuovo Governo Ducale fu nominata una Commissione che doveva dirigere le quattro facoltà: la teologica ,la filosofica,la legale, e la medica.
Con l’avvento dell’Impero francese e l’assorbimento della Repubblica di Genova seguito al nefasto plebiscito napoleonico, gli Studi furono divisi in sei scuole:di diritto,medicina,fisica, e matematica,scienze commerciali,letteratura e lingue,farmacia.
L’università di Genova estendeva la sua giurisdizione sulla Liguria eccezion fatta per S. Remo, e sui territori di Alessandria e Cuneo.
Caduto Napoleone, tristissimi furono gli anni che seguirono l’annessione della nostra città e della Liguria al Regno di Sardegna,poiché l’Università fu come uno strumento nelle mani del Marchese Giancarlo Brignole, il quale eseguiva ordini diretti provenienti da Torino.
E gli studenti Genovesi manifestarono la loro virtù,dimostrando veramente che….. Goliardia è educazione e cultura……anche quando non domi per i loro caratteri repubblicani,dovettero sottostare alle imposizioni regie, che non permettevano lo svolgersi naturale di quei moti liberali che dovevano in seguito sbocciare in tutta la Penisola.
I soprusi accrebbero con l’infierire delle regie leggi mediante le quali – come si legge nella storia dell’Università di Genova ed.S.I.A.G.- “….gli studenti furono obbligati all’assiduo adempimento di tutti i doveri religiosi,frequenza alle cerimonie del culto ,confessione e comunione ripetute,e a condurre una vita privata onesta e morigerata sotto la vigilanza permanente della Polizia….”.
Nel 1843 fu scissa la facoltà di Filosofia ed Arti nelle due facoltà di Lettere e Scienze.mentre nel ’48 si fondava la facoltà di Scienze Politiche.
In seguito le sorti dell’Ateneo Genovese si oscurarono ancor più per dannosi provvedimenti e minacce governative fino a far temere che il Governo regio volesse addirittura sopprimere questa Università per mantenere solo quella di Torino.
Soltanto nel 1885 verrà promulgata una legge colla quale l’Università veniva pienamente equiparata agli altri grandi Atenei d’Italia.
Il progresso dell’Università seguito a tal pareggiamento,faceva man mano sentire sempre maggiormente l’insufficienza dei locali e dei mezzi destinati all’insegnamento.
Alle ripetute manifestazioni di malcontento degli studenti ed insegnanti ,finalmente nel 1901 fu nominata una commissione d’inchiesta che decise un ampliamento ed un riordinamento dei locali.
Si iniziò quindi a S.Martino d’Albaro la costruzione del grandioso disegno:”la città universitaria”,destinata a tutti gli istituti scientifici,oltre che alle cliniche ,contemporaneamente al grande Ospedale,terminati verso il 1925.
Da ultima,la facoltà di Economia e Commercio ha avuto degna sistemazione nel 1951 nel ricostruito edificio sito in Via A. Bertani ,rispondente alle più moderne esigenze.
A ragione afferma il Lattes che l’Università di Genova può vantare un titolo di gloria imperituro per il modo in cui professori e studenti parteciparono a tutto il movimento nazionale,dal quale sorse avvolta nel tricolore la nostra grande Madre Italia.
E’ infatti nel nostro Ateneo che si forgiarono le più belle figure del Risorgimento,coloro che diedero vita e dedizione completa a quegli ideali di unità e libertà che solamente più tardi ebbero felice coronamento.
Mazzini,Ruffini,Federico Campanella ,Giuseppe Elia Bensa,Carlo Anfossi, ed altri ancora sono gli studenti di questa nuova epoca; Goffredo Mameli,che alla testa di un drappello di studenti nel dicembre del ’47 fece sventolare per la prima volta il Tricolore nelle vie di Genova.
Quanti studenti sotto l’insegna del Gran Duce salparono dallo scoglio di Quarto,e quanti dopo,sotto le squillanti orazioni che Gabriele D’Annunzio pronunziò nella nostra Università, quando scoppiò il grande conflitto dei popoli che doveva condurre a compimento l’unità d’Italia,si offersero e diedero lieti la vita per Essa,col Sacro Nome sulle labbra.
Innumerevoli sono gli eroici studenti di tutte le armi che brillano di viva luce e di eroismo,come è scolpito sul Monumento che li ricorda nell’Ateneo.
“Felix ut tandem nobis lucesceret aetas,Pro ure et Patriae procubuere solo”
Aldo Agosto X^ SS Doge
Nino Pejrone