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DELLE ONORIFICENZE GOLIARDICHE

(dette volgarmente “patacche”)

 

       Dopo due guerre mondiali, dopo tanti cambiamenti nella Società, finalmente dopo che fu terminato il periodo di guerre, con la pace in noi giovani di allora sorse spontanea una logica reazione , la volontà di recuperare, almeno in parte, quanto si era perduto della nostra gioventù e dei sani divertimenti che poteva offrire la nostra vita da studenti universitari.
L’ironia sostituti la tristezza, volevamo divertirci, inizialmente sorsero gruppetti disordinati, con attività limitata e  breve durata, pochi eravamo quelli che interrogando laureati volevano saperne di più in fatto di Goliardia ma pochissimi ci risposero adeguatamente, sembravano gelosi del loro passato, qualcosa trovammo nelle biblioteche, qualche Numero Unico, qualche articolo negli  archivi dei  giornali  , furono il punto di partenza, io fui tra i primissimi e nel 1947 fondai il Dogatum Genuense S.:O.: G.:L, stavano nascendo gli Ordini Goliardici Italiani, il Dogadum di Venezia ci aveva preceduti e dato vita alla famosa definizione di Goliardia dell’Aprile del 1946 con la nascita dei Principi della Goliardia Italiana organizzati e presieduti dal Ser: Doge Vittorio Cecchini, un grandissimo goliardo.
Gli Ordini, almeno agli inizi, diedero organizzazione, stabilirono programmi, fornirono Statuti e conseguentemente gerarchie ben precise,  ritornarono  le Ferie Matricolari , i numeri Unici contenenti informazioni ed altro, comprese proposte tecniche di studio, evidenziando i goliardi migliori, il merito veniva riconosciuto e premiato  in modo  direttamente proporzionale a quanto fatto e come, circolarono le prime onorificenze goliardiche da tutti riconosciute, consegnate con cerimonie medioevaleggianti, in quanto in prevalenza gli Ordini erano costituiti come una parodia .efficiente e simpatica degli Stati Nobiliari, Pontificato e Repubbliche Marinare comprese.
A comare molta ignoranza attuale, voglio ricordare che di quanto relativo alle onorificenze ne prese, a suo tempo, l’Araldica Nazionale Italiana di Firenze che diede l’autorizzazione a fregiarsi del N.H. anche dopo la Laurea ai goliardi ei massimo livello, Principi  della Goliardia Italiana in primis., per chi è digiuno di nozioni araldiche preciserò che N:H: vale per Noble Homme, Nobil Uomo ancora usato oggi davanti al titolo Accademico , per gli insigniti di rilievo da Ordini Goliardici Maggiori e con regolare riconoscimento.
Vale precisare ancora qualcosa da sapere e ricordare.L’onorificenza rappresenta merito non commercio di riconoscimenti non meritati, nessun scambio di onorificenze tra Capi Ordini, almeno per tutto il periodo dei  famosi “ anni ruggenti “ quelli del dopo guerra sino al 1952 circa poi gradatamente con un certo crescente permissivismo tutto si è fatto più elastico e meno solenne , dato che la forma è sostanza, ad esempio Religioni e Forze Armate, i danni si sono presto evidenziati in quanto la Goliardia pur essendo apolitica ed aconfessionale, tutta particolare, non è mai stata democrazia vedi Leggi dei Bolli, caso mai si può considerare una Dittatura illuminata alla Federico II^ di Svevia.

                                                                         Decano-Primo Principe Istituzionale
d   Lello De Caro