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CODICE MORANDINI
(Padova 1946)

Raccolta di leggi goliardiche
a cura di Marcello Zancan
Esperto di Storia e Diritto Goliardico dell'Università di Padova
Edito a cura de la RORIDA BEGONIA

Prefazione alla Prima Edizione
Doveroso e umano è il timore che ci prende nel dare alle stampe questo opuscolo, così modesto se misurato al confronto della maestà dela materia in esso trattata. Troppo carica di Storia e di Tradizioni è per sua intima natura la Goliardia perchè possiamo pensare di riunire in un unico codice tutta la sua saggezza. Troverete quindi qui riuniti solo i Princìpi più antichi (e purtroppo ignorati), raccolti da vecchi manoscritti e dalla viva voce di coloro che pur carichi d'anni, non scordano l'Antica Madre. Princípi e leggi che annotammo con animo reverente ed obiettivo, e che credemmo di corredare di quegli aggiornamenti che ci parvero più universalmente accettati e più consoni allo spirito che moveva i nostri Antichi.
Vada dunque esso opuscolo ai nostri cari Anziani e sia per Loro il prezioso promemoria sulla base del quale dirimere ogni cortese diverbio. Ma vada soprattutto a coloro che qui non nomineremo, che nascono oggi in seno a Santa Madre Goliardia, e sia per loro il Sillabario su cui impareranno a crescere Uomini e Goliardi.
Dedichiamo
quest'Opera a nostro fratello Rik Zan Khan, che laurea immatura strappò presto alla Goliardia, alla paziente ricerca del quale dobbiamo buona parte delle notizie che siamo andati qui raccogliendo.

Marcello Zancan
già Duca del Bò; Senatore Goliardico;
Socio Fondatore dell'Accademia del L.U.A.M.E.;
esperto di Storia e Diritto Goliardico presso l'Università di Padova.
Consigliere Nazionale della Rorida Begonia...e molte altre cose

(Testo riprodotto integralmente - 1946)

Del Tribuno
Il Tribuno è il capo della Goliardia: porta manto e berretto rosso (qualunque sia la sua Facoltà) con fregio dorato a sinusoide, e la barba. Ad esso spettano 21 Bolli o N+1; in questo caso esso ha tanti Bolli, cioè, quanti sono i Bolli dell'avversario più uno. Allo scadere del suo mandato gli spetta il titolo di Principe della Goliardia con dieci Bolli ad honorem.

Dei Vicetribuni
Sono nominati dal Tribuno in numero di due; portano il manto e recano sul berretto la scrittura VICETRIBUNO o VICEDOMINUS; essi nominano i Duchi e conferiscono onori Goliardici (Matricola ad Honorem, Bolli ad Honorem, ecc.) Il loro giudizio in controversie Goliardiche è insindacabile. Hanno 17 Bolli di rappresentanza o N+1-1: il che significa che hanno un bollo di più di chiunque venga a diverbio con loro, tranne che col Tribuno, nel qual caso Egli li supera di un Bollo. Allo scadere del loro mandato, spetta anche ad essi il Titolo di Principe della Goliardia con 10 (dieci) Bolli ad Honorem.
Dei Duchi
I Duchi sono nominati dai Vicetribuni in numero di quattro, scelti tra Goliardi di chiara fama ed hanno principalmente funzione di rappresentanza. Dirimono come mediatori e solo nel Cortile del Bò le questioni Goliardiche, con diritto di appello, da parte dei questionanti, davanti ai Vicetribuni. Possono portare i Manti e ad essi spettano N Bolli, cioè un numero pari a chiunque venga con essi a diverbio.
Del Questore
Il questore viene nominato dai Vicetribuni, comanda la Polizia Goliardica e dirime, alle stesse condizioni dei Duchi del Bò, le controversie Goliardiche al di fuori del Bò.
Del Sultano
Il Sultano di Terronia Tellus è il capo degli Studenti nati a Sud della "Linea Gotica" (Firenze-Rimini), ed ha, nei confronti dei propri sudditi, un'autorità pari a quella del Tribuno, porta manto e berretto di colore giallo. In caso di conflitto la sua autorità è sottoposta a quella del Tribuno.
Delle Accademie
Le Accademie sono Organizzazioni esclusivamente di rappresentanza e devono essere riconosciute dal Tribunato; possono in questo caso portare i manti. Nei confronti dei loro membri esse sono Organizzazioni sovrane, senza interferenza alcuna da parte del Tribunato.
Del Berretto Goliardico
Possono fregiarsi del Berretto Goliardico solo Studenti Universitari, anche se tali "ad Honorem".
I fregi sul Berretto sono così disciplinati:
  Matricole: Berretto completamente nudo.
  Fagioli: qualsiasi cosa purchè non penda (da escludersi quindi anche il sottogola); per quanto riguarda il numero degli oggetti, vedi "Glosso del Mancini".
[Non più di 7 (secondo tradizione e note dai più riportate)]
  Anziani: Nessuna restrizione.
  Laureandi: Sono considerati coloro che hanno tanti Bolli quanti sono gli anni della facoltà che frequentano; oltre ai normali fregi portano la frangia dorata a destra.
  Fuoricorso: Oltre ai normali oggetti, anche le penne di pavone. (N.d.R. Più la frangia d'oro completa, da taluni completata solo quando in tesi.)
  Vicetribuni: la scritta che indica il loro grado. [i.e. Vicedominus o Vicetribunus]
  Tribuno e Sultano: la greca (sinusoide).
  Non sono ammesse scritte che indichino cariche Goliardiche immaginarie o che il Goliarda non abbia più (ex Tribuni, Vicetribuni,ecc.).
  Il tappo del sottogola è di vero sughero quando lo Studente è stato "tappato" ad un esame; negli altri il tappo deve essere di legno o si deve usare altro tipo di fermaglio.
  La fodera, secondo antiche fonti, è segno di ricercatezza poco goliardica, quindi: non la può portare alcuno; può controllare chiunque abbia un numero maggiore di Bolli.
Della Matricola
"Ubi primum maturitatem consequeris, ut matricula habueris." (decreto legge del 1947)
Alla matricola si fa obbligo di portare il Papiro e i Codicilli.

Il Papiro

Il Papiro per essere valido deve possedere i seguenti requisiti:
(N.d.R. Il Tribunato ha poi in parte delegato questa funzione, avendo sospeso la produzione dei papiri per un certo tempo e avendoli lasciati all'iniziativa delle singole Accademie.)

a) essere redatto sullo speciale stampato emesso dal Tribunato.
b) essere redatto su un solo foglio.
c) posizioni delle scritture principali:
1. in nessun caso si possono saltare righe;
2. la formula d'immatricolazione deve stare per intero sul recto del foglio;
3. nella formula stessa il TE e il nome devono stare isolati in due righe distinte e occupare a un dipresso il centro della propria riga.
4. il decalogo deve stare per intero sul verso. Tale regola si è progressivamente affermata negli ultimi anni fino a diventare oggi esclusiva.
5. Le firme vanno, pure sul verso, dopo il decalogo. L'ordine di tutte le firme deve corrispondere all'ordine per numero di Bolli. Firme fuor di tale ordine però possono essere apposte a lato delle altre dall'alto in basso o dal basso in alto del foglio.
d) presenza, contenuto, forma di date scritture:
1. Tutti il testo del Papiro deve essere redatto nel caratteristico latino Goliardico.
2. Tra le firme deve essere inclusa quella di almeno un Fagiolo; le firme dei Fagioli possono però essere al massimoo due, di cui uno della stessa Facoltà della matricola.
3. Il Papiro deve essere disegnato con opportuni disegni. Alcuni affermano che una volta disegnato, sul Papiro non devono rimanere spazi liberi; ma tale affermazione non sembra al legislatore abbastanza diffusa da costituire una regola.
e) bollo; forma, posizione, numero dei buchi:
1. al Papiro deve essere applicata una marca da bollo da lire una o meno, a rovescio.
2. il Bollo deve essere applicato dalla parte opposta a quella in cui si trova.
3. i buchi devono essere rotondi, di dimensioni tali che una sigaretta vi possa passare senza eccessivo sforzo e senza ballarvi dentro.
4. il numero dei buchi è stabilito per ogni corso di laurea secondo la formula N+1, ove N esprime il numero degli anni della facoltà cui la matricola è iscritta.
f) ceratura:
1. il papiro deve essere cerato in modo che non vi si possa scrivere sopra più nulla con la penna a inchiostro comune o stilografico.
2. la ceratura deve essere fatta con cera utentica, essere sensibilmente uniforme e non lasciare croste di sorta.
g) conservazione:
Il Papiro, anche se rovinato, deve tuttavia rimanere sempre di un sol pezzo. Non possono essere considerati requisiti di validità, ma semplici e abbastanza comuni caratteri, le seguenti modalità:
1. la presenza nel Decalogo di "memento matriculam esse usque ad Pascuam secundam".
2. la regola che il numero totale dei bolli deve essere inferiore a 69.
Requisiti di questo genere se ne possono sentire sempre, molti e svariati, perchò infinita è l'umana inventiva; anche se alcuni di essi possono essere antichi, ma oggi caduti in disuso, oppure tentativi di importazione da altre Università. Del Codicillo pro autentificatione papiri:
a) se viene esibito un papiro invalido per mancanza di uno qualsiasi, o più d'uno, dei citati requisiti, ma che abbia grossomodo l'aspetto e le caratteristiche di un papiro, lo anziano, dietro corresponsione del dovuto onorario, deve emettere il codicillo "pro autentificatione papiri".
b) se assieme ad un papiro invalido viene esibito tale codicillo, si dovrà discutere solo la validità di questo.
I Codicilli
Il papiro deve essere corredato, a pena di nullità, da tanti codicilli quanti sono i buchi (N+1). I Codicilli per essere validi devono rispettare i seguenti requisiti:

a) i pacchetti di sigarette da cui si ricavano devono essere di marca estera e diversi tra loro.
b) devono portare date diverse da quella del papiro e fra loro stessi.
c) Devono portare la firma di almeno un Anziano che non abbia firmato il papiro.
d) Non devono assolutamente essere tagliati, ma accuratamente lacerati lungo il margine.
e) Il bollino del monopolio di Stato che chiude originariamente, e nella parte superiore, il pacchetto, deve essere conservato nel codicillo solo a metà.
f) Compilazione del codicillo:
1. Si usa per la compilazione la faccia anteriore del pacchetto; se in esso le due facce, anteriore e posteriore, sono uguali, vengono conservate anche le bande laterali del medesimo; in caso contrario il codicillo deve esserne privo.
2. Il testo viene scritto nel retro, e devono chiaramente apparire da esso i motivi in virtù dei quali si è ritenuto di concedere il codicillo.
3. Lo scritto della facciata posteriore deve risultare capovolto rispetto a quella anteriore, in modo che il bollino del monopolio risulti in basso rispetto a chi scrive.
4. Il codicillo deve essere fatto su pacchetti di carta di spessore normale; può essere fatto su cartoncino solo nel caso che il retro della faccia anteriore non rechi scritti o disegni a stampa o a rilievo.
Norme di Controllo di Papiri e Codicilli
Anziani e Fagioli possono e devono controllare che ogni matricola possieda il proprio papiro e i codicilli, e tutto ciò sia conforme alle leggi Goliardiche. Nel caso di irregolarità, gli stessi devono agire e provvedere di conseguenza:
a. qualora il papiro sia invalido l'anziano deve, previo compenso, rilasciare un codicillo "pro autentificazione papiri".
b. qualora siano invalidi i codicilli, l'anziano provvede, previo adeguato compenso, ad eliminare quelli irregolari ed a sostituirli con altri perfettamente in ordine.
c. per quanto riguarda il compenso, una antica regola voleva che l'anziano non si facesse offrire nulla che non consumasse sul posto; da escludersi, quindi, anche il pacchetto di sigarette. Senza però arrivare a questa regola, altrettanto pericolosa per la matricola data la capienza degli anziani, il Goliarda oggi non sdegna di accettare anche qualche piccolo dono, ma in ogni caso sono assolutamente da escludersi oblazioni in denaro.
d. può ormai considerarsi regola la pietosa abitudine di non sottoporre ad ulteriore vessazione la matricola in possesso di un codicillo che attesti un tributo pagato a Fagioli o Anziani in quella stessa giornata.
e. è illegale sequestrare il Papiro quale pegno: si pensa infatti che l'estrosa fantasia degli Anziani e dei Fagioli sia feconda di soluzioni più folkloristiche per la matricola avara; se però per qulasiasi ragione il Papiro dovesse assolutamente venirsequestrato, l'Anziano deve provvedere affinché lo stesso pervenga con la massima sollecitudine nelle mani delle Autorità Goliardiche, cui l matricola sarà invitata a presentarsi con pari sollecitudine.

 

Dell'Immunità
Solo il Tribuno o i Vicetribuni, in circostanze particolarissime, riconoscono e concedono immunità ad una matricola mediante un apposito modulo debitamente firmato. Su tale foglio deve essere indicata anche la data di scadenza dell'immunità, dopo la quale il documento non è più valido. Tale documento, infine, deve essere presentato assieme a Papiri e Codicilli, a meno che non sia chiaramente indicato il contrario.

Del Diritto di Preda

  Esistono tre teorie:
La prima, oggi quasi universalmente accettata fino a poter costituire una regola, dice che: il diritto di preda prevale solo quando si intenda impedire il salvamento, non prevale se un terzo vuole intervenire in funzione attiva (regola espressa dal Tribuno reggente Parise).
Citiamo per cronaca le altre due teorie:
  1) Diritto di escludere ogni altro.
  2) Il protettore non è escluso dal diritto di consumare.
Al Bar
Regola generale può considerarsi la legge di Van Giolli (detta anche del Frolli): "Pagat semper minus bolli".
Unica eccezione, quando il "minus bolli" non abbia consumato non è tenuto a pagare.
Nel caso che vi sia conflitto per il pagamento fra due o più pari bolli, prevale oggi la teoria per cui ogni spesa va a carico di colui la cui data di iscrizione risulta posteriore rispetto a quella degli altri contendenti.
Del Fagiolo
Il Fagiolo non può firmare codicilli, a meno che in questo rito non sia assistito da almeno un Anziano.
Si fa obbligo, inoltre, al Fagiolo di essere provvisto del "Bollino 8 Febbraio", senza del quale esso diviene automaticamente soggetto alle stesse pene in cui può incorrere una matricola sprovvista di Papiro e Codicilli.
Dei Giorni Rossi
Giorni rossi tradizionali sono i sette che precedono la Festa della Matricola. Oltre a questi Tribuno e Vicetribuni hanno la facoltà di istituirne, anche senza preavviso, in occasione di particolari avvenimenti e circostanze. In questi giorni viene sospesa qualsiasi forma di difesa data da Papiri e Codicilli, se pur regolari; unico documento valido rimane il certificato di immunità. Per quanto riguarda la settimana rossa essa è così divisa:
giorni 1, 2, 3: giorni rossi per matricole; per fagioli solo se sorpresi in luoghi di pubblico divertimento.
giorni 4, 5, 6: giorni rossi tanto per i Fagioli che per le matricole.
giorno 7: rosso solo per le matricole.
Dell'Investitura delle Matricole
È la cerimonia mediante la quale un collegio di Anziani accoglie ufficialmente la matricola nella Famiglia Goliardica, dopo averne con opportuni esami accertata la saggezza.
La massima autorità in queste cerimonie è rappresentata dal Pontefice Massimo, eletto per acclamazione tra gli Anziani presenti. La minima autorità è il Fagiolo, che deve sempre essere presente e appartenere alla stessa facoltà della matricola.
Varie sono le procedure, né spetta al legislatore specificarne il genere, o porre una brigliia codificatrice all'iniziativa dei Goliardi. Elemento, però, imprescindibile è l'investitura. Questa deve essere svolta alla sola luce di una candela (molto spesso già presente per altri usi), sostenuta dal fagiolo, che con l'altra mano regge una scopa.
1. La matricola è fatta inginocchiare davanti al Pontefice;
2. Le viene tagliata una ciocca di capelli;
3. Le viene imposto il sale in bocca, che poi viene chiusa con un tappo e viene pronunciata la frase "accipe salis sapientiae..." (Diverse bolle e varie tradizioni aggiungono il pepe seguito dalla frase "...et pepis argutiae", così come è buona regola che la matricola chini il capo e regga al di sotto il berretto, sì da raccogliere con esso il vino, che verrà poi da lui bevuto, per nulla sprecare del succo di Bacco.
4. Le viene asperso il capo di Vino (o secondo le antiche tradizioni di una mistura di vino e cenere) con la formula "... et vinum veritatis...";
5. Viene imposto, sempre dal Pontefice, il Berretto Goliardico ed è pronunciata la formula d'investitura:

 

In nomine Bacci, Tabacci Venerisque semper bonae
nos Siderei Extracursus, Divinissimi Laureandissimi, Divini Laureandi,
Colendae Columnae, Faseoli Famelici et Flatulentissimi sed necessari
TE .......
in magnam familiam goliardicam
accipimus.

La cerimonia si conclude con l'abbraccio Accademico e con il canto della Vispa Teresa.
(N.d.R. "La vispa Teresa avea, tra l'erbetta, / al volo sorpresa gentil farfalletta / e tutta giuliva gridavaa distesa: / "L'ho presa, l'ho presa, l'ho presa nel cul!")
Con il quale cortese lettore, si conclude anche questa nostra modesta fatica.

 

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